Tessuti
I materiali sono irregolari, sfilacciati, sovrapposti e ricordano la vegetazione lacustre ma con l’idea che sia cresciuta su tessuti abbandonati nei fondali e sulle rive.
Le reti prendono ispirazione dalle strutture dei canneti, mentre i madras e i check hanno tonalità paludose e i camouflage ricordano le sedimentazioni metalliche sulle sponde dei fiumi.
Le strutture sono corpose, troviamo infatti feltri e panni arricchiti da applicazioni di corde e ricami a lichene; macro strutture intrecciate con nastrature lavorate a intarsio, bouclé over sui quali vengono intrecciati bouclé ancora più grandi per un effetto “muschiato” super soffice.
Le fibre rustiche incontrano la lana, il cachemire e il mohair, dando vita a stuoie dalle trame irregolari.
Un’alternanza di effetti plastici e aspetti naturali ricorda la melma dei torrenti mentre gli interventi di intrecci lanosi e dei cordoni in plastica descrivono il riutilizzo dei materiali per un’estetica ecologica: troviamo infatti spalmature a effetto bagnato, imbottiture gommate, cotoni oleati, matelassé lucidi con applicazioni in trecce di lana, ricami irregolari su macro reti e poliuretani stampati con inchiostri opachi.
I tessuti come l’Harris tweed, la Viyella, il cavalry twill, il whipcord, il loden e il tweed sono proposti in tonalità lacustri ed esasperati nelle trame.
Le incrostazioni sulle reti da lago ispirano i disegni per camiceria; le stilizzazioni di alghe e muschi avvolgono i classici disegni a quadri, i camouflage e le righe.